Progetto TAV: note sull’esposizione di Porta Nuova

Il 30 dicembre siamo stati in centro, alla stazione di Porta Nuova, dove c’è un allestimento informativo sulla TAV. È bello e non vengono dette menzogne, ma parecchia parte della verità viene omessa nei pannelli.

Riassunto introduttivo del progetto

L’Europa avrà due grandi tratte ferroviarie ad alta velocità: una va da Napoli a Londra, l’altra va da Budapest a Barcellona. Successivamente questo secondo tratto andrà prolungato fino a Kiev. Le due linee hanno una tratta comune: da Milano a Lione. Quindi la TAV di cui tanto si parla ha una duplice importanza per chi l’ha progettata. Nel tratto che ci interessa, da Torino a Lione, il progetto contempla un nuovo tracciato che avendo meno dislivelli e più gallerie dovrebbe rendere la percorrenza più breve dell’attuale. In particolare il treno che arriva da Milano, a Settimo Torinese manderà le merci verso la Valle di Susa con una nuova linea. Questa nuova linea avrà una galleria di 12km lungo la valle, passando appunto dove c’è l’amianto e dove non sono ancora stati fatti i sondaggi. Poi ci sono dei chilometri in superficie, dalle parti di Bruzolo, dove la linea nuova incrocia quella storica e i treni potranno passare da una linea all’altra secondo le necessità. Il tragitto riparte con un tunnel gigante lungo 53km che parte da Venaus, il cosiddetto tunnel di base. In realtà si tratta di due tunnel, uno per ogni senso di marcia, ognuno con una sezione di 43m2 (quindi con altezza e larghezza di circa 7 metri); i due tunnel sono connessi da frequenti tunnel di collegamento, lunghi 400m. Il tunnel di base si sviluppa per 8km in territorio italiano e per il resto in territorio francese, ma l’intera tratta è gestita da una società italo-francese chiamata “LTF.” Questa tratta avrà tre “discenderie” in territorio francese che serviranno per far passare le macchine da lavoro e gli operai durante il cantiere; serviranno poi come accessi per manutenzione e il soccorso. Dopo il tunnel di base si sviluppa la tratta di esclusiva competenza francese.

I pannelli

I pannelli affrontano l’argomento (in italiano e francese) con un percorso storico dicendo che dagli antichi romani in avanti si è sempre avvertita la necessità di valicare le Alpi e unire l’Italia al resto d’Europa. Poi passano allo scopo di questa opera e alla sua grandezza: si deve unire l’Europa per permettere lo scambio delle merci e per aumentare i collegamenti regionali. Ci sono anche altri pannelli che puntano sull’idea che una linea dedicata all’alta velocità permetta di liberare le attuali linee facendo in modo che si possa dedicare maggiore spazio ai collegamenti locali. Si passa poi ad affrontare il percorso con alcune nozioni tecniche sul percorso e sulle tecnologie che verranno impiegate nell’opera. Si dice che la prima tratta, quella detta di Gronda, che va da Settimo Torinese a Bruzolo, costeggiando Torino, verrà conclusa entro il 2015, e sarà subito attivata, mentre le altre tratte (quella del tunnel di base e quella di competenza francese) dovrebbero essere terminate entro il 2020.

Il percorso viene mostrato diviso in tre tratte: quella di Gronda, fino alla zona di Bruzolo e Borgone, a carico delle ferrovie italiane RFI; quella transfrontaliera, affidata a LTF; quella francese affidata a RFF (le ferrovie francesi).

C’è un plastico che mostra schematicamente come sarà fatto il grande tunnel transfrontaliero, ma non è abbastanza dettagliato da essere veramente utile.

C’è poi un pannello che parla dei benefici (oltre alla realizzazione di un progetto che da sempre è nella testa di ogni europeo e oltre alla riduzione del tempo di percorrenza dei 322km che separano Torino da Lione dalle attuali 3 ore e 58 minuti a 1 ora e 48 minuti) dei quali godranno tutti coloro che si trovano in corrispondenza del percorso della TAV. Questi benefici sono principalmente un aumento della qualità della vita dovuto alla rimozione del grande traffico dall’attuale linea e dalla modifica delle attuali stazioni in modo da meglio permettere un uso metropolitano e regionale del treno.

Commenti

Parlando con il personale è venuto fuori che ci sono ancora molti quesiti aperti. Quelli più importanti ci sembrano:

Quello che non si dice e che invece abbiamo raccolto da altre fonti, ma va verificato e documentato, è:

Quello che si dice e che sarebbe stato meglio evitare di dire, perché non fa altro che mostrare la pochezza dei supposti guadagni, è:

Conclusione

Dopo che si approfondisce un po’ la discussione con il personale in loco si evince che il progetto non ha ancora una destinazione: per molti aspetti si ha l’impressione che si intenda realizzare l’opera per poi vedere come utilizzarla. Alle domande sull’utilizzo della ferrovia è stato risposto che quelli sono argomenti che andrebbero trattati con i gestori e non con chi si occupa della realizzazione. Per ora il progetto prevede sia il passaggio di merci che di treni passeggeri (dicono loro, ma ricordate il discorso sulla manica di Corso Marche), poi si vedrà.


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